martedì 24 novembre 2009

Capoeira 5 / Meu batizado


Domenica non avete trovato il solito aggiornamento sul mio blog, in genere quando so di essere impegnato lo preparo prima ma questa settimana non ci sono riuscito, così vi parlerò di quello che ho fatto il 22, sono stato batizado.
Per chi non conosce la capoeira, il batizado è il rito di passaggio con cui si entra a far parte dei capoeristi e si viene riconosciuti dagli altri col conferimento dell’appellido (nome di capoeira).
L’appellido è scelto dall’istruttore in base all’osservazione delle abitudini del capoerista o di un episodio curioso che l’ha riguardato (come nel mio caso).
Sono state due giornate meravigliose, la prima cominciata alle 5 del pomeriggio col benvenuto e la lezione col Professor Aranha, che ci ha spiegato come passare dalla schiva laterale alla negativa e come effettuare una vingativa (movimento di risposta alla queixada laterale che permette di far cadere l’avversario).
Il secondo giorno lo stage è iniziato alle dodici con una roda e poi è proseguita con tre lezioni (il male alle gambe alla fine della giornata si faceva sentire) con l’istruttore Diony (che ci ha fatto fare la verticale) il contra-mestre Cobra e mestre Edy, e qui sinceramente i ricordi si fanno già un po’ confusi perché la stanchezza avanzava a larghe falcate, beata lei. Ricordo di avere fatto movimenti combinati di armada anteriore e posteriore più negativa e schiva laterale e molte schivate laterali in serie.
Infine è venuto il bello, Ligeiro, il mio istruttore mi ha chiamato per il batizado, devo dire che ero meno spaventato del previsto (il batizado si fa giocando in roda con un maestro che alla fine ti deve fare cadere e avevo visto una ragazza volare il giorno prima!!!).
Per giunta ero il primo a fare il batizado l’altroieri, anche se avevo potuto vedere quelli del giorno prima, comunque è andata benissimo, ho fatto soprattutto movimenti di schiva e solo un paio di calci (come mi aveva suggerito il mio amico Apache) per evitare di sembrare provocatorio, il contra-mestre Dito è stato incoraggiante al momento del saluto iniziale e durante la roda, poi siamo arrivati al contatto diretto e dopo un minimo di resistenza (non volevo cedere e cadere subito) sono finito per terra, molto piano☺
Il tutto dura molto poco in realtà ma sono momenti indimenticabili come l’abbraccio con il contra-mestre e il conferimento del cordao ecrù da parte sua e dell’appellido dal mio istruttore. Poi gli abbracci con i miei amici della palestra, che mi hanno sempre aiutato e incoraggiato in tutti questi quattro mesi di allenamento.
Che altro dire? È stata una di quelle rare gioie senza ombre, un avvenimento che ti scalda il cuore, con il senso di partecipazione e di appartenenza che ti riempie nel canto comune e nel battimani di sostegno ai giocatori. A breve posterò delle foto e vi rivelerò il mio appellido!
A presto,
Muni

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